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Questa mattina il Sindaco Alessandro Franchi e la Presidente del Consiglio Comunale Lucia Croce sono andati a salutare i bambini Saharawi ospiti del Comitato di Gemellaggio e del Comune di Rosignano, grazie anche al contributo della società Solvay che ha messo a disposizione l’immobile di Vada presso cui risiedono bambini e accompagnatori. La scelta del 26 luglio non è stata casuale dato che proprio oggi ricorre il primo “Saharawi Day”, giornata nazionale dedicata ai “bambini Saharawi ambasciatori di pace” e alla questione del Sahara occidentale, promossa dall’Assemblea nazionale di solidarietà con il popolo Saharawi.
I dieci bambini, sette maschi e tre femmine di età compresa tra sei e nove anni, che, come sempre, hanno accolto gli Amministratori con grandi sorrisi e canti, sono arrivati a Rosignano il 7 luglio e rimarranno fino al 28 agosto. Una preziosa “task force” si è costituita per permettere ai piccoli di trascorrere un buon soggiorno: a prendersi cura dei bambini, accompagnati da due giovani Saharawi, Mohamed Uaddad e Khatri Suahe, ci sono infatti i preziosi volontari del Comitato di gemellaggio, coordinati dalla Presidente Alice Prinetti, sette ragazzi e ragazze del progetto “Io partecipo” (Matteo Sarri, Viola Falchetti, Indra Di Giovanna, Sara Gabriele, Giulia Baldini, Matteo Spinapolice e Gabriele Bitossi) e numerosi commercianti che, con grande spirito di solidarietà, mettono a disposizione pane, frutta, verdura ed altri beni necessari. In più diverse associazioni, come ogni anno, si sono rese disponibili per aiutare il Comitato di Gemellaggio a gestire al meglio il tempo libero dei bambini, che in queste prime settimane di soggiorno hanno effettuato visite mediche ed indagini diagnostiche.
“E’ ormai dal 1997 – hanno sottolineato il Sindaco Alessandro Franchi, la Presidente del Consiglio Comunale Lucia Croce e la Presidente del Comitato di Gemellaggio Alice Prinetti – che i bambini Saharawi in estate vengono ospitati a Rosignano, ininterrottamente nonostante le ben note difficoltà legate alla crisi degli ultimi anni. E’ l’iniziativa che più di ogni altra mette in contatto la nostra comunità con il popolo Saharawi, con le loro tradizioni, i loro usi e la loro causa politica. Tra l’altro cade proprio oggi il primo “Saharawi Day” e non dobbiamo scordarci che il popolo Saharawi è profugo nel deserto del Sahara algerino dal 1975, dopo l’occupazione marocchina. Un’occasione in più per ricordare anche la liberazione della cooperante Rossella Urru, rapita dai campi Saharawi e liberata dopo nove mesi di prigionia. Un ringraziamento sentito - hanno concluso - va a tutti coloro che ci aiutano ad ospitare al meglio questi bambini, la società Solvay, i volontari e tutte le associazioni”.