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Questa mattina il Sindaco Alessandro Franchi ha inviato una lettera a Poste Italiane, al Presidente della Regione Enrico Rossi, al Prefetto Tiziana Costantino e alla Presidenza di Anci e Uncem  per la paventata chiusura degli uffici postali di Nibbiaia e Castelnuovo della Misericordia. Una nota per chiedere spiegazioni, ma soprattutto per scongiurare la fine di un servizio essenziale per le frazioni collinari. Il Sindaco inoltre ha voluto informare della questione il Sen. Marco Filippi, l’On. Silvia Velo ed il Consigliere Regionale Marco Ruggeri affinché si adoperino, per quanto di propria competenza, per evitare la sciagurata ipotesi della chiusura.

 

Di seguito il testo della lettera del Sindaco Alessandro Franchi.

 

“Informazioni raccolte da fonti sindacali, e ormai anche condivise da cittadini e utenti, nonché diffuse a mezzo stampa, danno come già avviato un pesante piano di razionalizzazione degli uffici di Poste Italiane spa in almeno 5 Regioni, tra le quali la nostra, che dovrà tradursi semplicemente e brutalmente nella soppressione di sportelli in moltissime località.

Nel Comune di Rosignano Marittimo si paventa addirittura la chiusura degli uffici di ben due frazioni sulle sette da cui è composto ed entrambe collinari: Nibbiaia e Castelnuovo della Misericordia.

Già negli ultimi anni l’azienda ha provveduto, nonostante le motivate e reiterate  proteste dell’Amministrazione Comunale, alla riduzione oraria di apertura sempre nelle zone collinari; quella adesso ipotizzata è la cancellazione tout court del servizio.

Come già sottolineato con forza nelle precedenti, citate occasioni, tale piano aziendale andrebbe a creare difficoltà enormi agli abitanti dei due centri, vicini tra loro e distanti dal capoluogo, Rosignano Marittimo, quanto sufficiente per creare forte disagio ai cittadini. La dislocazione delle due frazioni è infatti tale per cui non è assolutamente agevole per gli abitanti potersi muovere dal proprio paese per raggiungerne un altro, al fine di sbrigare commissioni e usufruire di servizi importanti e pressoché quotidiani come quelli offerti da un ufficio postale.

La popolazione di tali centri è composta da molte persone anziane che avrebbero difficoltà enormi per la riscossione della pensione, non avendo spesso modo di muoversi con mezzi privati e in un momento in cui i servizi di trasporto pubblico sono e saranno sempre più difficilmente organizzabili.

Nella frazione di Nibbiaia, peraltro, non esiste neanche uno sportello Bancomat, per cui il servizio postale risulta ancor più essenziale.

Sono quindi a chiedere di poter conoscere dall’azienda dati precisi, relativi ai volumi di traffico dei due uffici e se vi sia stato un attento e prolungato monitoraggio rispetto a tali flussi, tale da poter giustificare un intento così drastico; domando inoltre di poter comprendere quali siano le reali prospettive per le due frazioni di questo Comune.

Mi permetto di sottolineare infine che nel caso tale sciagurata ipotesi corrispondesse ad una reale e già avviata manovra di razionalizzazione aziendale, sarebbe stata buona cosa, anche solo per rispetto istituzionale, avviare un contatto diretto da parte di codesta spettabile azienda con questa Amministrazione, vista l’importanza essenziale dei servizi svolti dalle Poste. Le comunità dei due centri infatti rimarrebbero fortemente depauperate in termini di qualità della vita, tanto che mi riservo sin da ora di verificare la sussistenza di un’eventuale fattispecie di interruzione di pubblico servizio.

In attesa di un cortese e sollecito riscontro, porgo distinti saluti”.

Data di revisione/modifica: 12-07-2012
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