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Assemblea molto partecipata – tutto sommato tranquilla nonostante la tensione e la preoccupazione - ieri pomeriggio a Nibbiaia  per approfondire la questione della presenza di amianto nel giardino della scuola “Una finestra sul mondo”. Alle domande puntuali ed accorate dei genitori sulla salute dei propri bambini, il Dott. Stefano Silvestri, esperto nazionale dell’ISPO (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica) e più precisamente del Centro Operativo Regionale Mesoteliomi della Toscana ha detto più volte: “Sono certo che non c’è stato nessun rischio per i bambini. Occorre dimensionare il problema e prenderlo per quello che realmente è. Facciamo un programma di analisi delle polveri depositate all’interno e facciamo la bonifica del giardino, però andate a letto tranquilli”.

 

L’assemblea – a cui hanno partecipato anche il Sindaco Franchi, gli Assessori Donati, Ciaffone e Simoncini ed i rappresentanti dell’Ausl 6 Dott. Lombardi e Dott. Gronchi – è stata molto utile per capire, dal punto di vista scientifico, quali sono le conoscenze attualmente in possesso sull’amianto e chiarire la situazione del giardino e degli arredi della scuola. “Gli studi ed i monitoraggi degli ultimi decenni - ha spiegato il Dott. Silvestri - ci hanno chiarito molti aspetti delle patologie legate all’amianto. Trenta anni fa pensavamo che anche una sola fibra di amianto nuda, cioè non legata ad altre sostanze, potesse essere letale se respirata. Una convinzione che purtroppo esiste ancora oggi, anche se gli studi scientifici hanno dimostrato invece che non c’è rischio con una fibra vagante. L’insorgere di malattie dipende invece dalla quantità di fibre inalate e dalla durata dell’esposizione. Per questo il mesotelioma colpisce soprattutto i lavoratori esposti per lunghi periodi in ambienti carichi di fibre nude. Io ho lavorato come consulente del Pubblico Ministero nel processo Eternit di Casale Monferrato e lì gli avvocati della difesa hanno provato ad utilizzare proprio la teoria del ‘tanto bastava una fibra’ per giustificare la mancanza di aspiratori e di altre precauzioni per gli operai da parte dell’azienda. Per fortuna oggi sappiamo che non è così, che non basta una sola fibra e che le malattie sono state causate proprio dall’esposizione a molte fibre nude per molto tempo senza nessuna protezione. Lo dimostra anche il fatto che l’età della diagnosi del mesotelioma cresce ogni anno. Oggi l’età dell’insorgere della malattia è di media poco superiore ai 70 anni. Questo significa che il gruppo degli esposti è sempre lo stesso, vale a dire che si continuano ad ammalare coloro che hanno respirato fibre di amianto oltre 20 anni fa e che riducendo l’esposizione si riduce il rischio”.  

Ma per l’eternit trovato nel giardino della scuola? “Nel giardino – ha detto il Dott. Silvestri che prima dell’assemblea ha compiuto anche un sopralluogo, facendo dei campionamenti, all’esterno e all’interno dell’edificio – ci sono dei pezzetti di eternit e su tutto il territorio sono presenti anche molte pietre verdi che, come noto, possono innalzare la presenza di fibre di amianto sul posto. L’eternit è un composto in cui l’amianto è legato con il cemento per cui è abbastanza difficile che possano liberarsi fibre nude, a meno che non ci sia uno sfaldamento. Per questo non mi convincono neppure le analisi già fatte su quel terreno e ritengo che siano da ripetere. E’ molto importante infatti distinguere tra analisi ambientali che servono per determinare se è necessaria una bonifica ed analisi a scopo di indagine sanitaria che devono essere effettuate secondo determinati criteri e strumenti. Lo stesso discorso vale per le indagini interne che ho consigliato sulle cosiddette polveri depositate. Si tratta di polveri che sono all’interno da molto tempo e che vanno cercate nei punti più nascosti, come ad esempio sugli stipiti delle porte, sopra ai cassoni degli avvolgibili, ecc. Non ci diranno niente infatti le polveri sui mobili che vengono più o meno puliti regolarmente, mentre servono quelle polveri depositate da molto tempo per capire quale è la situazione all’interno. Dopodiché, siccome questa zona è ricca di pietre verdi, dovremo fare dei raffronti con altre analisi in altri luoghi, ad esempio in abitazioni vicine, per avere un quadro scientificamente davvero rilevante. La mia proposta quindi è quella fare un programma di analisi delle polveri depositate che l’Amministrazione Comunale potrà rendere pubblico per capire se anche l’interno della scuola sia da bonificare o meno”.

Rassicurazioni sono venute dal Sindaco Franchi e dall’Assessore Donati anche sul trasferimento dei tavoli e delle sedie nella scuola di Gabbro. I mobili infatti sono stati puliti dagli addetti secondo una prassi certificata e documentata anche da un dipendente del Comune che era presente al momento della pulizia e del trasferimento.

Data di revisione/modifica: 11-05-2012
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