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Gli Amministratori locali ribadiscono con forza il loro impegno a difesa della sanità pubblica e dei servizi ai cittadini, condividono le preoccupazioni dei cittadini firmatari, ma al tempo stesso lanciano un monito affinché si evitino strumentalizzazioni politiche su un tema così delicato come la salute e stilano un elenco di richieste su cui l’Asl è chiamata a pronunciarsi entro la fine dell’anno.
Si è svolta in tarda mattinata a Cecina, Palazzo Civico, la conferenza stampa che aveva per tema l’ospedale di Cecina e più in generale i servizi sanitari locali. Erano presenti all’incontro: il Sindaco di Cecina Stefano Benedetti, il Sindaco di Rosignano Marittimo Alessandro Franchi, il Sindaco di Castagneto Carducci Fabio Tinti ed il Sindaco di Bibbona Fiorella Marini.
I Sindaci hanno dichiarato: “Per prima cosa teniamo a precisare che oggi non è in discussione la chiusura dell’Ospedale di Cecina; questa non è un’opzione possibile e su questo punto è stato molto chiaro anche lo stesso Presidente regionale Enrico Rossi e l’Assessore alla Sanità Daniela Scaramuccia. Se fosse vero il contrario noi come Sindaci saremmo i primi scendere in piazza. Il fatto che nei nostri Comuni, vi sia un’attenzione alta sui temi della sanità e della salute, lo giudichiamo un elemento qualificante e positivo che denota una coscienza civica e un attaccamento al territorio e alla comunità. La difesa dell’ospedale è anche la nostra lotta e salvaguardare e garantire i servizi che questo offre è anche il nostro obiettivo. Anzi lo consideriamo una priorità. Esiste tuttavia una preoccupazione diffusa che anche noi condividiamo e ha come base di partenza alcuni elementi concreti come: la crisi economica e i tagli alla sanità previsti dallo stesso Governo per risanare i conti dello Stato e che ricadono sulle Regioni e sugli enti locali. In merito alla riorganizzazione del nostro presidio secondo il modello di intensità di cure si tratta di un cambiamento importante, che risponde a normative regionali e su cui comunque chiediamo, come Sindaci, una verifica attenta e puntuale ad un anno dalla sua attuazione, in cui valutare i pro e i contro del nuovo modello. Al tempo stesso non possiamo non riconoscere gli interventi positivi realizzati in questi mesi fra questi ricordiamo: l’apertura dei posti di sub intensiva, l’acquisto della risonanza magnetica, il nuovo pronto soccorso, la riabilitazione, l’eliporto, il potenziamento dell’ospedale di comunità. A fronte di ciò dobbiamo anche rilevare tutta una serie di elementi di criticità sui quali chiediamo una risposta immediata e puntuale. Abbiamo sintetizzato le nostre richieste in cinque punti fondamentali: 1) Chiediamo che venga nominato il primario di Ginecologia e che a ciò segua un progetto di valorizzazione del reparto di Ostetricia, da sempre considerato elemento di eccellenza e caratterizzante il nostro presidio; 2) Chiediamo una nuova TAC, un modello al passo coi tempi da sostituire al macchinario attuale ormai datato; 3) Chiediamo la riorganizzazione del reparto di Cardiologia, con il ripristino del monitoraggio per tutti i posti letto vigilati da medici cardiologi; 4) Chiediamo che venga attivata presso il presidio di Cecina la sezione del laboratorio di microbiologia per tutta l’Asl, avendo ormai verificato che quello di Livorno non è sufficiente a rispondere a tutte le richieste del territorio provinciale; 5) Chiediamo che si provveda a nominare velocemente un primario di ortopedia a Cecina e a Livorno e non che questi operi a scavalco tra i due ospedali. Chiediamo altresì che si apra un tavolo di lavoro sul problema del CUP, Centro Unico Prenotazioni, perché così com’è non funziona, non dà risposte adeguate ai cittadini. Non ultima la questione delle liste di attesa, sia per quanto riguarda la radiodiagnostica che la cardiologia, i tempi di attesa non sono sostenibili, inoltre chiediamo di riattivare il filtro cardiologico. Chiediamo di aprire immediatamente un confronto per l’elaborazione dei nuovi strumenti di programmazione, indispensabili per capire funzioni, ruoli, compiti e attività, presenti e future, in particolare pensiamo al nuovo contratto di servizi e al rinnovo del PAL il Piano Attuativo Locale; strumento quest’ultimo con cui vengono programmate le attività sociosanitarie territoriali”.
E poi ancora è stato sottolineato: “Il ruolo a noi richiesto è quello di farci garanti del diritto dei cittadini alla salute e questo ruolo noi vogliamo assolverlo senza indugi. Non rifuggiamo il confronto con chicchessia, anche a noi sta a cuore la sanità, è importante che di questo sia consapevole anche il Comitato pro ospedale e sia cosciente che il rischio per loro di strumentalizzazione c’è e lo abbiamo visto, poiché troppo spesso nelle sue esternazioni pubbliche parla per bocca di esponenti politici dell’opposizione. Questo non è il momento per fare dell’allarmismo o del terrorismo psicologico, questo è il momento di lavorare insieme per il bene comune, visto che a tutti noi preme la qualità delle prestazioni ed il miglioramento dei servizi”.
“E’ necessario – hanno detto i Sindaci - dare risposte ai cittadini, risolvere le criticità evidenziate, prima fra tutte quella del CUP, da definire con urgenza anche delegando le prenotazioni alle farmacie comunali. Il nostro impegno – hanno concluso – è continuo, ma non possiamo non tenere presente il quadro generale in cui andiamo ad operare. Di questo dovrebbero tenere di conto anche i componenti del Comitato che sul territorio difendono l’ospedale, ma non spendono una parola contro i tagli alla sanità disposti dal Governo”.