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Domani, in Consiglio Comunale, il Sindaco Alessandro Franchi presenterà un ordine del giorno di protesta e di proposta sulla manovra finanziaria del Governo per portare all’attenzione dell’assemblea consiliare la situazione di grande difficoltà che i Comuni si trovano a vivere a causa di manovre che continuano a gravare fortemente proprio sugli Enti Locali.

 

“Si tratta – ha spiegato il Sindaco – di un documento predisposto da Anci e quindi condiviso dai Sindaci appartenenti a tutti gli schieramenti politici. Anci ha chiesto di aprire una riflessione dentro ai Consigli Comunali rispetto ad una situazione a dir poco difficile in cui versano i Comuni dopo le due manovre finanziare predisposte dal Governo e approvate dal Parlamento. Anche il Comune di Rosignano si trova in una condizione di forte preoccupazione perché, dopo il taglio di un milione di euro sul Bilancio 2011, avremo ulteriori tagli per il 2012 che rischiano di mettere in pericolo la quantità e la qualità dei servizi erogati. A questo vanno a sommarsi i vincoli imposti dal patto di stabilità che ci impediscono di utilizzare le risorse già stanziate per opere pubbliche e manutenzioni”.

Il documento spiega in premessa le ragioni della protesta che possono essere così riassunte: il Governo non ha posto in essere un serio e adeguato confronto con le Autonomie  territoriali sui contenuti delle ultime manovre finanziarie; gran parte del peso finanziario delle manovre è stato posto a carico dei Comuni, i quali invece hanno già contribuito al risanamento delle finanze pubbliche per almeno 4 miliardi e sono chiamati a contribuire ulteriormente per 3 miliardi aggiuntivi; i Comuni rappresentano l’unica garanzia per l’erogazione di servizi fondamentali alle rispettive comunità, nonché l’essere attori fondamentali per lo sviluppo economico ed occupazionale dell’intero Paese. E poi la conclusione: “gli impatti della manovra rappresentano un colpo finale mortale all’esercizio dei compiti istituzionali dei Comuni ed allo svolgimento delle funzioni di servizio alla propria comunità territoriale e anche per il nostro Comune, in conseguenza dei pesanti tagli sui trasferimenti, sono a rischio servizi fondamentali come la scuola e le politiche educative, le politiche sociali e culturali, da sempre considerate scelte prioritarie e strategiche, che hanno raggiunto alti standard di qualità e quantità”.

Da qui il documento parte per lanciare una serie di proposte: “Aderire a tutte le prossime forme di protesta indette dall’ANCI, vista anche la mobilitazione del 15 settembre scorso, nel corso della quale ogni Sindaco ha riconsegnato al Prefetto la delega su anagrafe e stato civile e sono state aperte le porte di ogni Comune alla cittadinanza per dare notizie sulle conseguenze delle manovre finanziarie sui bilanci dei comuni e sugli effetti sulla qualità e quantità dei servizi resi dai comuni ai cittadini. Impegnare il Sindaco e la Giunta a realizzare tutte le iniziative idonee al pieno coinvolgimento della cittadinanza e dei soggetti economici e sociali del nostro territorio per una operazione di verità e di trasparenza sui reali costi della nostra amministrazione e sulla ingiusta gestione e ripartizione delle risorse pubbliche che ancora oggi impedisce il decollo delle economie territoriali e dell’occupazione, tutto ciò in antitesi ad ogni ipotizzata prospettiva, sia autonomista che federalistica. Invitare tutte le amministrazioni dei comuni limitrofi ad una corale protesta che abbia anche le caratteristiche di una forte proposta unitaria delle autonomie locali per correggere in modo equo ed efficace l’attuale manovra finanziaria, considerato che è interesse di tutti che i conti pubblici siano riportati nell’ordine dovuto, ma che questo è possibile solo lavorando tutte le istituzioni in modo unitario e paritario: Comuni – Province – Regioni – Stato. Promuovere la partecipazione del Comune per far sentire la propria voce all’Assemblea nazionale dell’ANCI che si terrà il 5-8 ottobre a Brindisi. Appoggiare l’impegno recentemente assunto a livello nazionale dalle rappresentanze delle Regioni, dei Comuni e delle Province per elaborare una seria proposta di rilancio e di sviluppo del Paese, articolata su tre assi: Piano di riordino istituzionale che abbia effetto immediato; Piano di risanamento e stabilità; Piano di investimenti per la crescita”.

Data di revisione/modifica: 28-09-2011
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