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“Srebrenica è una cittadina ostaggio di se stessa e delle atrocità che abbiamo permesso accadessero. Le vicende della guerra in Bosnia sono troppo poco conosciute. Eppure è proprio in Bosnia, con la caduta del ponte di Mostar il 9 novembre 1993, che si è consumata la rottura tra mondo occidentale e mondo musulmano. L’Onu a Srebrenica ha fallito”.  Parola dell’attrice, autrice e documentarista Roberta Biagiarelli, che al genocidio di Srebrenica ha dedicato lo spettacolo teatrale, “A come Srebrenica”, andato in scena ieri sera a Villa Pertusati, e un documentario, “Souvenir Srebrenica”, scritto con il regista Luca Rosini e trasmesso proprio ieri sera, in contemporanea per TG Uno speciale documentario, essendo tornato di tremenda attualità con l’arresto di Mladic (lo scorso 26 maggio). Documentario che Roberta Biagiarelli, al termine dello straordinario spettacolo, ha voluto donare al Sindaco Alessandro Franchi e alla Biblioteca Comunale, dopo essersi resa disponibile a rispondere alle numerose domande del pubblico presente che ha voluto capire meglio il dramma di Srebrenica, troppo spesso dimenticato e non approfondito.

La coincidenza delle date, ma non soltanto, ha spinto il Comune di Rosignano a celebrare la ricorrenza della Liberazione di Rosignano Marittimo (11 luglio 1944) con un spettacolo sul dramma di Srebrenica dove a partire dall’11 luglio 1995, allorché l’Onu abbandonò la zona protetta, iniziarono deportazioni, massacri, stupri e violenze di ogni genere. “Ad oggi – ha raccontato Biagiarelli – sono state compiute 5.000 sepolture, ma risultano scomparse 12 mila persone. Ci sono le fosse comuni ancora aperte, dove vengono prelevati continuamente i resti che poi devono essere sottoposti al test del dna e che poi ogni anno, proprio l’11 luglio, ricevono, se lo vogliono, una sepoltura collettiva nel cimitero di Potocari”.

“Ricordare – ha voluto sottolineare il Sindaco Alessandro Franchi nella sua commemorazione – è il modo migliore per evitare il ripetersi di certe atrocità. Pensate che  50 anni dopo la Seconda Guerra Mondiale ed i campi di sterminio, sempre in Europa, al di là del Mar Adriatico, si è consumata la tragedia di Srebrenica, un genocidio che ancora oggi chiede di essere reso noto. E a questo che serve il nostro Progetto Memoria, a tenere vivo il ricordo, attraverso iniziative pubbliche e pellegrinaggi ai cippi e alle lapidi, come insegnamento e come monito per il futuro”.

Data di revisione/modifica: 13-07-2011
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