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E’ confermata dai dati della relazione relativa al 2010 delle operatrici volontarie l’importanza dei servizi offerti dallo “Sportello Donna” della Commissione Pari Opportunità, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’ascolto e del lavoro svolto con le donne che, quasi sempre, come confermano le presenze registrate anche nei primi due mesi del 2011, presentano problematiche legate alle difficoltà economiche e alle violenze psicologiche e talvolta fisiche subite in famiglia.

 

Nell’anno 2010 si sono presentate allo Sportello 41 donne, di cui 36 per la prima volta. Sono state accolte dalle operatrici volontarie che da diversi anni prestano servizio per l’ascolto delle donne in difficoltà, avendo anche partecipato a corsi di formazione specifici. Il primo passo da parte delle operatrici è quello di farsi percepire come “persone di cui ci si può fidare” e di stabilire una relazione empatica, garantendo al contempo la privacy. All’interno dello “Sportello” – è spiegato nella relazione – “operano attualmente un’avvocata, due psicologhe e due operatrici volontarie. La maggior parte delle donne ha richiesto la consulenza legale per la separazione dal coniuge o dal convivente o per l’ottenimento dell’assegno di mantenimento dei figli”. Da sottolineare che quasi sempre queste donne con figli minori, oltre alla consulenza legale, hanno avuto bisogno anche di quella psicologica. Ed in alcuni casi la violenza vissuta dalle madri entro le mura domestiche è stata trasmessa anche ai figli.

Nella relazione viene fatta una premessa importante. “La violenza è un problema sociale diffuso ed il nostro territorio non è un’isola felice; esistono problemi di maltrattamenti e di violenze vicino a noi”. Anche per questo sono due le priorità dello “Sportello”: l’organizzazione di ulteriori corsi di formazione all’ascolto per le nuove operatrici volontarie e la creazione di un concreto collegamento alla rete. Come già ribadito anche durante l’incontro dell’8 marzo tra una rappresentanza della Commissione Pari Opportunità ed il Sindaco Alessandro Franchi, dovrebbe essere messa in piedi una rete esterna di conoscenze attraverso incontri mirati con servizi sociali, forze di polizia, ecc...

Ma torniamo ai dati della relazione: le donne che si sono rivolte allo “Sportello” hanno per la maggior parte un’eta compresa tra i 30 ed i 50 anni (33 su 41); 17 sono coniugate ed hanno un diploma; la professione varia anche se ben 11 hanno dichiarato di essere casalinghe; i problemi più sentiti, come già detto, sono relativi alla consulenza legale, alla violenza psicologica e al mantenimento dei minori; la nazionalità prevalente è quella italiana (35 su 41, mentre sei sono state le donne straniere). Da rilevare anche la presenza di sette donne provenienti da altri Comuni.

Data di revisione/modifica: 31-03-2011
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