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“I semi dell’agricoltura tradizionale contadina: una nuova opportunità di filiera per la crealicoltura?”. Questo il titolo del convegno che si terrà domani, venerdì 25 marzo, a partire dalle ore 15, presso la sala conferenze di Villa Pertusati a Rosignano Marittimo. Si tratta di un importante appuntamento promosso dal Comune di Rosignano Marittimo come ulteriore momento di approfondimento, in appendice alle iniziative di “VerdeOro 2011”, sui temi dell’agricoltura con docenti, agronomi, agricoltori e trasformatori che condivideranno la propria esperienza con i cerealicoltori della nostra zona.
Al convegno, la cui organizzazione è stata curata da Claudio Pozzi, parteciperanno il Prof. Stefano Benedettelli del Dipartimento scienze agronomiche e gestione del territorio agroforestale di Firenze, il Prof. Giovanni Dinelli del Dipartimento scienze e tecnologie agroambientali di Bologna, l’agronomo Dott. Giovanni Cerretelli, l’ agricoltore/mugnaio Sig. Rosario Floriddia, l’agricoltore Sig. Stefano Pazzagli, il pastaio Sig. Alessandro Gelli ed il fornaio Sig. Silvano Salvatori.
“Nell’ambito delle iniziative che la nostra Amministrazione sta organizzando sul territorio in collaborazione con tutte le associazioni dell’agricoltura - ha sottolineato l’Assessore alle Attività Economiche, Agricoltura e Turismo Luca Agostini - il convegno del 25 marzo presso Villa Pertusati a Rosignano Marittimo rappresenta un ulteriore passo in avanti a favore di una diversa consapevolezza dei cibi e dei prodotti naturali tipici e di qualità. Dopo i progetti per l’olio ed il vino, adesso abbiamo l’occasione di approfondire la conoscenza nel mondo dei cereali attraverso l’importante contributo della Rete Semi Rurali (Centro per la Biodiversità Agroalimentare), di imprenditori locali, di studiosi ed esperti del settore. Come ricordato in molte occasioni, anche pubbliche, crediamo molto in questo percorso di formazione e di crescita per tutto il territorio e di educazione per le nuove generazioni. Esso può costituire non soltanto un momento di approfondimento culturale, ma l’avvio di una nuova maniera di rapportarsi all’alimentazione da parte di tutti, a cominciare dai più giovani ed anche un’importante occasione di crescita economica per la trasformazione dei prodotti naturali e lo sviluppo delle filiere alimentari locali”.