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“Siamo indignati e fortemente preoccupati - hanno dichiarato all’unisono i Sindaci Franchi, Benedetti, Tinti e Marini - per le ricadute che la manovra finanziaria ha sugli Enti Locali. Vogliamo che i cittadini sappiano in quale situazione si trovano a dover operare le nostre Amministrazioni. Le persone, le comunità devono conoscere quali sono le conseguenze di questi tagli. Vi è un’impossibilità reale, da parte nostra, a mantenere la quantità e qualità di servizi fino ad oggi offerti, soprattutto in settori delicati come il sociale, la cultura, i trasporti. Pur essendo consapevoli che una manovra doveva essere fatta, questa adottata è sbagliata, perché a pagare sono solo i cittadini. Senza risorse le Amministrazioni non sono più in grado di dare le risposte. Noi ci prendiamo le nostre responsabilità, ma non quelle di chi impedisce ad una comunità di crescere e svilupparsi con dignità”.

 

Questi in estrema sintesi alcuni dei concetti emersi nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina presso la sala giunta del Comune di Cecina a cui hanno preso parte i quattro Sindaci dei Comuni della Bassa Val di Cecina: Alessandro Franchi Comune di Rosignano Marittimo, Stefano Benedetti Comune di Cecina, Fabio Tinti Comune di Castagneto Carducci, Fiorella Marini Comune di Bibbona. 

“Nessuno – ha proseguito Alessandro Franchi, Sindaco di Rosignano – contesta la necessità della manovra correttiva, ma che questa gravi per la maggior parte sugli Enti Locali significa alla fine  colpire i cittadini, in quanto destinatari dei servizi. Il Comune, lo sanno tutti ormai, è la prima e a volte l’unica istituzione a cui i cittadini si rivolgono per risolvere i loro problemi, ma in questo modo risulterà sempre più difficile dare risposte. Il rischio reale è che si vada a tagliare sui servizi finora essenziali come il sociale, i trasporti e la cultura. Basta considerare che il Governo ha azzerato il fondo sociale e quello per i non autosufficienti, che non sono così più garantiti. La Regione Toscana, nonostante le mille difficoltà, ha rassicurato che manterrà i propri impegni e garantirà stesse risorse; se questo da un lato ci solleva dall’altro abbiamo la certezza che ai mancati trasferimenti statali nessun altro Ente potrà supplire. Questo significa che anche la Società della Salute vedrà decurtato dal proprio bilancio circa 1 milione di euro sui 6 previsti. Anche se i Comuni manterranno invariata la loro quota pro capite, i tagli sui servizi ci saranno, perché la SdS non prevede né compensi né indennità su cui poter contare per eventuali compensazioni. Per il Comune di Rosignano, si profila un probabile taglio di circa 500mila euro e la difficoltà per non dire l’impossibilità a queste condizioni di approvare il bilancio di previsione entro il 31 dicembre”.

 “Questa riunione di Sindaci – ha dichiarato Stefano Benedetti, Sindaco di Cecina – non è certo una cosa usuale, ma una precisa scelta per far sentire la nostra voce e lanciare un grido di protesta contro i tagli del Governo. Sono mesi che i primi cittadini sono sul piede di guerra e manifestano il loro disagio anche con azioni spettacolari, non certo perché siamo diventati improvvisamente eccentrici o vogliamo a tutti costi visibilità. La verità è che siamo preoccupati. Preoccupati perché ci mettono nella condizione di non essere più in grado di dare risposte. Preoccupati perché a fronte di un aumento dei bisogni e delle emergenze derivate dalla crisi economica ci vengono invece tagliate le risorse e siamo messi nella condizione di non operare con tranquillità. Secondo i dati Anci, agli Enti Locali si richiede di contribuire alla correzione dei conti pubblici per il 65%, quando gli stessi Enti pesano sull’intera contabilità pubblica nazionale per il 35%, senza contare che i Comuni pesano solo per l’8,3%. Già in questi dati vediamo che non c’è equità. Le previsioni dei tagli per il Comune di Cecina sono di circa  850mila euro, su un bilancio di circa 16 milioni. Abbiamo sempre cercato di razionalizzare e continueremo a farlo, anche con azioni positive come incentivando il recupero dell’evasione fiscale, ma un taglio del genere non potrà non avere conseguenze. A questi mancati trasferimenti vanno inoltre aggiunti i dettami del patto di stabilità che, come detto tante volte, impediscono allo stato attuale di utilizzare liquidità presenti in cassa per circa 8 milioni di euro. Soldi che se immessi sul mercato aiuterebbero non poco l’economia locale”.

Fabio Tinti, Sindaco di Castagneto ha da parte sua commentato: “Non siamo certo qui per creare con questi ragionamenti degli inutili allarmismi, ma per condividere con i cittadini le difficoltà che stanno attraversando molte Amministrazioni pubbliche, quale che sia il loro colore politico. Anche su Castagneto i tagli della manovra prevedono un’economia di circa 1 milione di euro su un bilancio che si aggira sui 13 milioni. In questi anni anche noi siamo intervenuti con oculatezza, tagliando sprechi ed inefficienze, adesso ci vengono richiesti ulteriori sacrifici; questo significa incidere inevitabilmente sui servizi anche se lo riteniamo un’ingiustizia. Voglio a tale proposito ricordare le parole del Presidente Napolitano che quest’estate ebbe a dire commentando la manovra di fine estate, ‘Se si toglie la dignità ai sindaci viene meno la loro funzione’. Ecco credo che il rischio che stiamo correndo sia proprio questo”.

In rappresentanza dei Comuni più piccoli ha parlato Fiorellla Marini, Sindaco del Comune di Bibbona. “I Comuni come quello di Bibbona, sono chiamati fuori dal rispetto dei vincoli di stabilità, questo però non li dispensa da tutti gli altri tagli e dalle ulteriori manovre del governo nazionale in tema di finanza pubblica. Su Bibbona la forbice peserà per circa 300mila euro e anche per noi sarà un problema riuscire ad approvare il bilancio entro dicembre. Nel nostro caso quando parliamo di riduzione di servizi, come per esempio il trasporto, significa relegare all’ambito ristretto del paese fasce di popolazione anziana e giovane e creare dunque cittadini di serie B”. “Pensando di esprimere un pensiero comune – ha infine concluso Marini - credo che le responsabilità di tutto questo non possono restare in capo ai Sindaci, non siamo più disponibili a fare da cuscinetto rispetto allo stato centrale che è l’artefice della manovra e sul quale è giusto ricadano le conseguenze delle scelte effettuate”.

Data di revisione/modifica: 10-12-2010
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