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Nell’ultimo anno in Italia sono morte, vittime di violenza, 119 donne, una ogni tre giorni, ed il 93 per cento sono state uccise per mano di un familiare. Con l’enunciazione di questi terribili dati la Referente della Commissione Pari opportunità, Lucia Croce, ha introdotto l’iniziativa organizzata per la Giornata Internazionale contro la violenza di genere con la mostra fotografica di Eleonora Carlesi “Non prendermi” e le due narrazioni di Cecilia Kellermann “Come una farfalla” e “Inventarsi una storia”.
“Quella di oggi – ha sottolineato Lucia Croce – non vuole essere un’iniziativa celebrativa, bensì un momento di riflessione su una questione, la violenza di genere, che non è più soltanto femminile, ma investe l’intera società. Occorre quindi creare continue occasioni per parlare della violenza contro le donne e di quanta strada ancora si debba fare per raggiungere un obiettivo di dignità, di uguaglianza di libertà economica e di pensiero, di un’autonomia riconosciuta”. La parola è poi passata al Sindaco Alessandro Franchi. “C’è bisogno di non dimenticare – ha detto – anche nell’azione amministrativa. Nel nostro territorio la qualità dei servizi e della vita è alta, ma questo non significa che la violenza non possa accadere anche vicino a noi. Sono felice quindi che oggi ci sia stata questa ulteriore occasione di riflessioni e di confronto grazie alla creatività di due donne che hanno usato gli strumenti dell’immagine e della narrazione”.
E sono veramente potenti nella loro tragicità le otto fotografie proposte da Eleonora Carlesi, la quale ha spiegato di aver effettuato gli scatti dopo aver letto alcune tragiche testimonianze di violenza: da qui la scelta di fotografare una sequenza di mani, che respingono, che si agitano, che coprono gli occhi. Altrettanto forti, nei contenuti e nelle descrizioni, i due bei racconti di Cecilia Kellermann che sono stati consegnati a tutti i presenti all’iniziativa. “Conosco il problema delle violenze - ha sottolineato – anche dal punto di vista professionale, in qualità di psicoterapeuta. Si tratta un problema complesso le cui radici affondano nella nostra cultura. Per questo motivo sono importanti tutte quelle iniziative che lavorano sulla sfera culturale, sulla mentalità”.
La mostra, allestita nell’atrio della sede comunale del Castello a Rosignano Marittimo, sarà visitabile anche nei prossimi giorni negli orari di apertura del Comune.