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“Coesistenze e coabitazioni nell’area del Mediterraneo”. Questo il titolo della conferenza che si terrà venerdì 15 ottobre, a partire dalle ore 17.30, presso la Sala del Consiglio Comunale del Castello a Rosignano Marittimo e che andrà a concludere il ciclo di incontri, promosso dal Sindaco e dalla Presidenza del Consiglio Comunale, incentrati sul tema “Religioni, diritti e Mediterraneo: civiltà di contatto e di pace”. La volontà è stata quella di aprire un percorso di riflessione sulla cultura e sulla società dei popoli che si affacciano sul Mar Mediterraneo che è luogo di contatti, propulsore di civiltà e di speranza.

La conferenza del 15 ottobre sarà tenuta da Maurizio Vernassa, Professore Associato di Storia e Istituzioni dell’Africa, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa, che avrà il compito di concludere il ciclo avviato agli inizi della primavera. Scrive il Prof. Vernassa: “All’inizio di questo nuovo millennio, così drammaticamente segnato da inattese esplosioni di straordinaria violenza, appare quanto mai necessario riflettere e tentare di ricostruire, attraverso i percorsi della memoria storica troppo spesso ignorati o cancellati, il fitto reticolo di rapporti, commerciali, politici, culturali, d’incontro e di scontro, che da secoli hanno caratterizzato la vita delle genti mediterranee. Un tessuto ampio ed estremamente variegato, la cui riscoperta, è unanime certezza, può sicuramente servire alla più profonda comprensione delle diversità e, insieme, delle comunanze tra popoli cui la sorte ha assegnato il fortunoso destino di convivere in uno spazio unico, fortemente caratterizzato dalla presenza di un mare, il Mediterraneo, liquida pianura che da sempre ha avuto il compito di mettere in diretto collegamento, di avvicinare e non di dividere, gli uomini che abitano sulle sue sponde. E tutto ciò nell’assoluta consapevolezza che l’idea del Mediterraneo come specifica realtà storico-politica appartiene sopra tutto alla nostra contemporaneità, ovverosia al secolo appena concluso ed ovviamente a quello in cui ci siamo appena inoltrati. Appartiene in altri termini,  costituendone per molti aspetti uno degli elementi fondamentali, alla nostra responsabilità di protagonisti, attori consapevoli e non semplici spettatori, dei nuovi processi politici di interazione, che è comune speranza possano essere di pace, di dialogo incessante e continuo fra le civiltà, di mutuo apprezzamento e di collaborazione apertisi con la nascita della nuova Europa. E in questo senso il Mediterraneo, necessariamente spogliato della sua vecchia accezione di  mare nostrum, appartiene al nostro futuro”.

Data di revisione/modifica: 12-10-2010
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