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Il partigiano Medaglia d’Oro al Valor Militare Rino Pachetti e i giuslavoristi, vittime del terrorismo, Marco Biagi e Massimo D’antona. A loro, proprio nel giorno della celebrazione della Liberazione di Rosignano Marittimo, il Comune ha voluto intitolare tre nuove strade a Rosignano Solvay per rendere omaggio a tre figure emblematiche, strettamente legate ai valori della libertà, della democrazia e dei diritti.
Hanno partecipato alla cerimonia di intitolazione il Sindaco Alessandro Franchi, gli Assessori, i Consiglieri Comunali, il Vicecomandante della Brigata Folgore, Colonnello Riberso, le Autorità Militari e Civili, le Forze dell’Ordine, le associazioni e gli abitanti della zona, il complesso edificatorio Gambini. Presenti anche Ivo Marchetti, fratello di Rino Pachetti, il cognato Leo Gattini e l’amico e collaboratore Paolo Guerrieri.
“Questa cerimonia – ha sottolineato il Sindaco Franchi – è stata inserita a pieno titolo nelle celebrazioni per la Liberazione di Rosignano perché intitoliamo queste strade a tre personalità che hanno dato un contributo fortissimo affinché il nostro potesse essere un Paese democratico, moderno e libero. Rino Pachetti, uomo di grande valore e senso democratico, ha rappresentato fino ad oggi una delle figure più belle di combattente partigiano. Marco Biagi e Massimo D’Antona, vittime del terrorismo, hanno invece messo i loro studi ed il loro sapere a servizio dello Stato e quindi dell’intero Paese e per questo hanno perso la vita. In tutti e tre i casi ci sono state anche delle richieste o ordini del giorno da parte del Consiglio Comunale affinché si provvedesse, come oggi facciamo, ad intitolare a questi tre grandi personaggi tre nuove vie del nostro Comune. Saluto i familiari di Rino Pachetti e porto a tutti i voi i saluti delle vedove D’Antona e Biagi con le quali ho avuto modo di parlare. Entrambe ringraziano vivamente la comunità di Rosignano per questa scelta che è per loro molto importante. E nei prossimi mesi, mi hanno preannunciato, cercheranno di venire a Rosignano per vedere queste strade”.
La parola è passata poi al Colonnello Riberso. “Ci troviamo oggi a commemorare – ha detto – tre personaggi di grande spessore ed è anche grazie a loro che dobbiamo sentirci fieri di essere italiani. La loro memoria deve essere tenuta viva, soprattutto nei più giovani, affinché possano crescere con questi modelli e punti di riferimento”.
“ La memoria – ha concluso Giacomo Luppichini, Presidente della sezione locale dell’ANPI – è come una tela, va tessuta con continuità. Marco Biagi, Rino Pachetti e Massimo D’Antona hanno partecipato alla costruzione della grande storia del nostro Paese. Io ho conosciuto personalmente Rino Pachetti. Ricordo la sua figura massiccia e il suo carattere burbero. Era un uomo che non si tirava mai indietro ed è stato l’unico infatti ad aver ricevuto la Medaglia d’Oro al Valor Militare quando era ancora in vita per i suoi atti di eroismo”. Ricordiamo che in qualità di Comandante Pachetti compì personalmente 126 disarmi, riportò 8 ferite, delle quali 4 in combattimento e 4 a San Vittore per sevizie e torture, fu condannato due volte a morte e sulla sua testa pendeva una taglia di mezzo milione.