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Si trova sotto ad una grande e bellissima quercia, a poche decine di metri dal luogo in cui avvenne la fucilazione, il cippo che le Amministrazioni Comunali di Cecina e di Rosignano hanno voluto apporre per ricordare il giovane partigiano Goriano Gorini. Una quercia che era in quel luogo anche sessantesei anni fa quando si consumò la tragedia di questo ragazzo appena ventunenne, prelevato dai nazisti dalla sua casa di Rosignano Marittimo il 24 giugno 1944, barbaramente torturato per tutta la notte e poi fucilato la mattina del 25 giugno, in una uliveta a due passi dal cippo.

 

La cerimonia di scopertura del cippo e di commemorazione del giovane Goriano è avvenuta questa mattina, alla presenza dei Sindaci Stefano Benedetti e Alessandro Franchi, degli Assessori dei due Comuni, dell’Assessore Provinciale Paolo Pacini, delle Forze dell’Ordine del territorio, delle Autorità militari e civili, delle associazioni combattentistiche e d’arma di Cecina e di Rosignano, dei familiari di Gorini e di molti cittadini di Rosignano Marittimo e di Collemezzano, tra cui anche la Signora Mara Marzi che, all’età di dieci anni, vide dalla finestra del casale in cui si trovava pressoché rinchiusa con i familiari quel ragazzo così giovane scendere dall’auto nazista per entrare in quella maledetta uliveta dalla quale non uscì mai più.

“Siamo qui oggi – ha esordito il Sindaco di Cecina Benedetti – per ricordare il giovane partigiano rosignanese Goriano Gorini, morto a Collemezzano a pochi giorni dalla Liberazione. Era estate, forse una giornata calda come quella di oggi, ma lo scenario era completamente diverso. Tradito da una spia fascista di Rosignano, Goriano fu arrestato dai nazisti e torturato. Lui riuscì a non rivelare niente, forse sapeva che sarebbe morto in ogni caso. La mattina del 25 giugno, dopo essere stato costretto a scavarsi la fossa, fu fucilato, forse dai fascisti dietro minaccia dei nazisti. E’ la storia di un eroe dei nostri territori, un giovane che aveva creduto nella lotta per la democrazia e per la libertà di questo Paese, simbolo di una gioventù pronta a morire per un futuro migliore, leale e coraggiosa. Questo cippo che ci ricorda Goriano e la sua storia unisce anche i due percorsi della memoria portati avanti dai Comuni di Cecina e Rosignano con cippi, lapidi e fotografie, perchè la memoria è il passato, il presente e il futuro”.

“Questa splendida quercia - ha detto Giacomo Luppichini in rappresentanza di entrambe le sezioni locali dell’ANPI – forse ha visto Goriano Gorini ed è davvero emozionante essere qui oggi. Questo ragazzo fece una scelta coraggiosa, di libertà e democrazia, e per questo dobbiamo onorare la sua memoria insieme a quella di molti altri partigiani. Per chi fece la scelta sbagliata c’è l’umana pietà, ma niente di più. Per fortuna – ha detto – oggi molti giovani si avvicinano all’ANPI ed è a loro che poi ci dovremo affidare per mantenere viva la memoria di ciò che è stato”.

C’è stato poi un intervento del nipote di Goriano Gorini, Luciano Caroti: “La tragedia di Goriano è sempre stata vissuta privatamente dalla mia famiglia che non ha mai cercato il clamore pubblico. Oggi però sono davvero commosso e grato ai Comuni di Rosignano e Cecina per aver realizzato questo cippo in sua memoria che rimarrà come monito per il futuro”.

Le conclusioni sono state affidate al Sindaco di Rosignano Alessandro Franchi. “E’ per noi un dovere – ha commentato – ricordare il sacrificio di persone come Goriano, come i morti della famiglia Nocchi, del Saracino, dell’eccidio di Vada, di Picchianti e di molti altri il cui sacrificio, il cui sangue, sta alla base della nostra Costituzione. L’insegnamento di questi caduti deve essere di stimolo anche per il futuro, per costruire un mondo migliore. Infatti non dobbiamo pensare che certe tragedie non potranno più accadere. In questo momento - ha concluso - nel mondo ci sono quaranta conflitti tra popoli ed etnie, come abbiamo ricordato anche nel Consiglio Comunale aperto, di sfruttamento dei più poveri, dei più indifesi, dei bambini”.

Poi, tra la commozione sincera dei molti presenti, la scopertura del cippo, che era avvolto nel tricolore, l’apposizione della corona di alloro e le note del Silenzio a chiudere una cerimonia veramente toccante e significativa per le comunità di Rosignano e di Cecina.

Data di revisione/modifica: 12-07-2010
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