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Mentre a Rosignano Marittimo viene festeggiato il sessantaseiesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, nel mondo sono ancora in corso quaranta guerre tra popoli o tra etnie, per lo più dimenticate o ignorate dai media internazionali. Per questo motivo, proprio in occasione di una ricorrenza tanto importante per il nostro territorio, il Comune ha voluto che ad aprire il programma delle celebrazioni per la Liberazione fosse un Consiglio Comunale aperto per riflettere sulle forme di sfruttamento e di oppressione che ancora persistono nel mondo.

 

“Il titolo di questo Consiglio Comunale – ha spiegato la Presidente Lucia Croce – è sicuramente particolare ‘Il peso della libellula’. Questo animale per nascere subisce dalle 10 alle 15 metamorfosi. L'ultima, la più importante, la fa uscire dall’acqua, fragile e tremante. Soltanto il sole la potrà scaldare e farà fissare il suo pigmento. Una metamorfosi, un cambiamento, una trasformazione dopo l’altra, per nascere,  per poter vivere, libera. Oggi nel mondo ci sono decine di conflitti, per lo più dimenticati per non turbare l’opinione pubblica e come conseguenza di questi conflitti abbiamo migliaia di profughi che premono. Ebbene – ha concluso – il peso della libellula grava su di noi se non saremo capaci di attuare una metamorfosi, prendendo coscienza di ciò che accade attorno a noi”.

Tanti gli intervenuti al Consiglio Comunale, rappresentanti di associazioni, Consiglieri Comunali, ma anche cittadini, italiani e stranieri, che hanno portato una loro testimonianza. Tra questi il saharawi Abdallai Mohad Salem, rappresentante del Fronte Polisario in Toscana, giunto a Rosignano da Sesto Fiorentino, dove è attualmente ospitato, per ricordare ancora una volta la drammatica situazione di un popolo che da quasi 40 anni è lontano dalla propria terra, scacciato dal Marocco e politicamente ignorato da tutta la comunità internazionale. Gli aiuti umanitari che giungono dall’Europa – e molti dall’Italia – rappresentano un sostegno indispensabile, ma è necessaria un’azione politica, un intervento dell’Onu, per far sì che i saharawi possano riappropriarsi dei loro territori.

Molto interessante anche la testimonianza di Padre Mario Pacifici, da oltre 30 anni missionario in Malawi. “Dopo la guerra in Mozambico – ha detto – che ha fatto arrivare in Malawi migliaia di profughi, c’è oggi un’altra guerra, quella che io chiamo la ‘guerra della globalizzazione violenta’, essendo io per una globalizzazione pacifica. Vi faccio un esempio concreto: quest’anno i contadini del Malawi hanno coltivato i loro campi con il cotone. Poi sono arrivate le grandi multinazionali per comprare questo materiale con pochi soldi. Loro dicono: o accetti la proposta di acquisto o facciamo marcire il tuo prodotto. E ad oggi il cotone dei contadini del Malawi è ancora dentro alle loro capanne”.

Al termine dei numerosi interventi, le conclusioni del Sindaco Alessandro Franchi.  “Nei giorni della Liberazione dei nostri territori – ha sottolineato – è giusto ricordare anche quei popoli e quelle etnie che ancora oggi soffrono per le guerre, l’oppressione, la fame e la mancanza dei diritti fondamentali dell’uomo. Le riflessioni di questa sera sono state tutte interessanti: è importante oggi confrontarsi collettivamente su questi temi”. E poi dal primo cittadino di Rosignano un lungo elenco di dati, terribili e tragici. “Dopo la Seconda Guerra Mondiale, dal 1946 al 2000 – ha detto – i conflitti nel mondo sono stati ben 150, con 23 milioni di morti, di cui due terzi civili. E dal 2000 la situazione non è migliorata. Alle guerre si sommano poi i 5 milioni di persone morte per la fame, la tragedia dello sfruttamento minorile, la vergogna del turismo sessuale e degli street children. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare questi drammi, al pari della nostra storia locale”.

Data di revisione/modifica: 12-07-2010
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