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E’ ancora il tema della memoria ciò che collega le tante iniziative dedicate alla Liberazione di Rosignano e tra queste anche l’intitolazione di tre strade a Rosignano Solvay, al partigiano Medaglia d’Oro al Valor Militare Rino Pachetti e ai giuslavoristi, vittime del terrorismo, Marco Biagi e Massimo D’antona. Tre figure emblematiche, strettamente legate ai valori della libertà, della democrazia e dei diritti.
La cerimonia di intitolazione, alla quale sono state invitate a partecipare anche le famiglie di Rino Pachetti, Massimo D’Antona e Marco Biagi, avrà luogo venerdì 9 luglio, alle 18.30 a Rosignano Solvay presso il complesso edificatorio Gambini. Sarà presente il Sindaco Alessandro Franchi. Dato lo spessore dei tre personaggi a cui saranno intitolate le strade proponiamo di seguito alcune informazioni biografiche.
RINO PACHETTI MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE
Uomo di grande valore e senso democratico, Rino Pachetti ha rappresentato fino ad oggi una delle figure più belle di combattente partigiano.
Pacchetti era nato a Livorno il 15 febbraio del 1913. Svolto il servizio militare di leva nel reggimento genio “ferrovieri”, venne assunto alla fine del 1936 come operaio meccanico dalle Ferrovie dello Stato nel compartimento di Milano. Esonerato già nel ’40 dal richiamo alle armi perché destinato ai servizi civili, Pachetti iniziò la sua attività di partigiano combattente l’8 settembre 1943, alla dichiarazione dell’armistizio, in un’azione di resistenza contro i tedeschi presso la stazione centrale di Milano, riportando una prima ferita. Entrato ufficialmente nelle formazioni partigiane, fece parte dell’esecutivo militare Alta Italia come rappresentante del Partito d’Azione. Costituì e comandò la formazione San Salvatore nella zona di Erba- Lecco-Como con la quale partecipò ai fatti d'arme di San Martino (Luino) e Gaslino, riportando altre due ferite, una delle quali gravissima. Evaso durante la degenza in ospedale, contribuì poi alla costituzione delle Brigate "Poldo Gasparotti", “Sergio Bassi”, “Dino Giani” ed “Eugenio De Rosa” con le quali formò e comandò dal giugno all’agosto ’44 la Divisione “Alto Milanese”. Passò quindi a Galliate dove costituì e comandò la Divisione “Rebellotti”. Nel gennaio ’45 gli venne assegnato il comando del I settore operativo comprendente tra l’altro il territorio dell’Alto Novarese e la zona del Lago d’Orta. Nel frattempo organizzò anche un ufficio “stampa e propaganda” e curò la pubblicazione dei giornali “Val Toce” e “Fuorilegge”. Dopo la liberazione, dall’aprile al luglio ’45, comandò, col grado di capitano, il terzo battaglione di polizia ausiliaria a Milano. Quindi, con lo stesso grado, passò nella polizia ferroviaria del compartimento di Milano quale capo ufficio disciplina fino al 1947. Nel maggio 1950 gli fu riconosciuto il grado partigiano di maggiore. Fu poi assunto dall’azienda AGIP, alle dirette dipendenze di Enrico Mattei.
Da sempre partecipe della vita democratica della comunità di Rosignano (Pachetti risiedeva infatti nella frazione capoluogo), fu eletto Consigliere Comunale nelle liste della Democrazia Cristiana e prese parte ai lavori del Consiglio dal 1970 al 1975. Rino Pachetti è morto all’età di 87 anni il 19 gennaio 2000.
Vale sicuramente la pena di sottolineare con qualche dato numerico l’instancabile e rischiosissima attività compiuta dal partigiano combattente Rino Pachetti: in qualità di comandante Pachetti compì personalmente 126 disarmi, riportò 8 ferite, delle quali 4 in combattimento e 4 a San Vittore per sevizie e torture, fu condannato due volte a morte e sulla sua testa pendeva una taglia di mezzo milione.
MARCO BIAGI, GIUSLAVORISTA VITTIMA DEL TERRORISMO
Marco Biagi era nato a Bologna nel 1950. Laureatosi in Giurisprudenza nella città natale, dalla metà degli anni ’70 ha cominciato una prestigiosa carriera accademica che lo ha condotto ad insegnare in numerosi Atenei materie legate al Diritto del Lavoro ed al Diritto Sindacale italiano e comparato. Negli anni ’90 ricopre numerosi incarichi governativi, quali la rappresentanza del Governo Italiano nel Comitato dell’Unione Europea per l'occupazione e il mercato del lavoro e la consulenza ai Ministri Bassolino, Treu e Maroni. Impegnato nella riforma del mercato del lavoro, Marco Biagi fu ucciso il 19 marzo 2002 dalle Brigate Rosse.
MASSIMO D’ANTONA, GIUSLAVORISTA VITTIMA DEL TERRORISMO
Massimo D’Antona, nato a Roma nel 1948, vinse la Cattedra di Diritto del Lavoro nel 1980, insegnando poi all’Università di Catania, alla Seconda Università degli Studi di Napoli ed infine all'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Durante la sua prestigiosa carriera accademica, dedicò particolare attenzione allo studio della privatizzazione del pubblico impiego e delle garanzie del diritto al lavoro, oltre a ricoprire la carica di Amministratore delegato dell’ENAV. Fu ucciso dalle Brigate Rosse il 20 maggio 1999, proprio nel giorno del 29° Anniversario della promulgazione dello Statuto dei Lavoratori.