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“Creatività è libertà” sosteneva Gianni Rodari, che a novanta anni dalla nascita e a trenta anni dalla morte è stato uno dei protagonisti indiscussi della diciottesima edizione degli Incontri Internazionali di Castiglioncello dedicati all’infanzia, tanto che a lui è stata dedicata una mostra e questa mattina la moglie, Maria Teresa Rodari, ha donato al nostro territorio una piccola biblioteca rodariana, tra gli applausi del pubblico, mentre sullo schermo scorrevano le immagini di Rai Teche di Gianni Rodari in tv.
Tanti gli spunti di riflessione emersi nel corso della tre giorni che ha visto, come di consueto, convegni, laboratori ed una tavola rotonda conclusiva dedicata appunto al tema “Educare alla creatività: missione possibile?”. In apertura dei lavori il saluto dell’Assessore all’Istruzione e alle Politiche Sociali Elena Ciaffone. “Perche – ha detto – l’Amministrazione Comunale continua a sostenere gli incontri sul bambino? Perché vogliamo continuare a favorire un laboratorio di idee sull’educazione dei cittadini più piccoli che poi ha, ovviamente, dei riflessi sul progetto educativo complessivo che il nostro Comune propone. Se da una parte ci sono i tagli del Governo, dall’altra c’è la nostra scommessa sulla qualità”. Un augurio a tutte le mamme che, ha detto Ciaffone, “sono campionesse di creatività, mentre deve essere un impegno di tutti quello di essere recettori e facilitatori della creatività dei nostri bambini per garantire loro pari opportunità di formazione e di crescita”.
Particolarmente interessante la riflessione sui nuovi media e su come essi si pongono nei confronti della creatività. Dai laboratori è emerso chiaramente il senso di ansia e disagio provato spesso dagli adulti nei confronti della rete. Ma poiché nei nuovi media i ragazzi trovano partecipazione, conoscenza e scambio, anche gli adulti devono rimettersi in gioco, abbandonando quel senso di impotenza che li attanaglia e cominciando a dare risposte, non dinieghi. I bulli digitali, è stato detto, diventano tali perché c’è carenza di risposte. Con il “progetto utopia” a Rosignano si è cercato proprio di andare in questa direzione creando classi aperte e quindi più vicine alle potenzialità della rete . D’altra parte i bambini di oggi sono stati definiti “nativi digitali”, multiformi e capaci di fare più cose contemporaneamente, mentre gli adulti non sono altro che “migranti del digitale”, spesso infastiditi dalle maggiori competenze dei bambini all’interno della rete.
Altrettanto interessante la riflessione sulla educazione alla creatività che – è stato detto dal coordinatore della tavola rotonda Michele Mezza, giornalista Rai – “molto spesso si elogia, ma non si pratica, anche da parte dei più progressisti”. Lo stesso mondo della rete può essere un campo aperto di creatività espressiva. Insomma, c’è una lezione anche per gli adulti: bisogna avere il coraggio della novità!