Ieri, nel tardo pomeriggio, il Consiglio Comunale di Rosignano ha approvato la delibera - proposta della Presidente del Consiglio Comunale Lucia Croce di concerto con il Sindaco Alessandro Franchi - per il conferimento della cittadinanza onoraria alla Sig.ra saharawi Aminetou Haidar, una donna coraggiosa che da anni si batte per il ripristino dei diritti umani nelle zone occupate dal Marocco, lottando per l’indipendenza e l’autodeterminazione del popolo saharawi.

La signora Aminetou Haidar è diventata simbolo della lotta pacifica per il conseguimento dei diritti del suo popolo. Come noto, da venerdì 13 dicembre 2009, di ritorno dagli Stati Uniti dove è stata insignita del Premio Coraggio dalla Fondazione Train, è rimasta, priva di documenti, all'aeroporto di Lanzarote, in sciopero della fame per oltre 30 giorni, compromettendo anche la sua salute. Durante la sua permanenza forzata a Lanzarote ha ricevuto la visita di altissime personalità, tra cui anche alcuni Premi Nobel. Tra l’altro esistono – si ricorda nella delibera approvata dal Consiglio – “rapporti di amicizia e di solidarietà tra il Comune di Rosignano Marittimo e la Repubblica Araba Saharawi Democratica, che si esplicano mediante un gemellaggio che si protrae da molti anni, che vede il sostegno della cittadinanza, che segue con partecipazione le vicende anche umane di questo popolo e dei suoi cittadini, piccoli e grandi”.

La consegna ufficiale della cittadinanza onoraria da parte del Sindaco Alessandro Franchi avrà luogo sabato 24 aprile presso il Comune di Sesto Fiorentino che, come Rosignano e molti altri Comuni toscani gemellati con il popolo saharawi, ha ritenuto di concedere questo onore alla militante saharawi e ad ha organizzato un’iniziativa a lei dedicata, a cui sarà presente la stessa Aminetou Haidar. Nel corso della cerimonia verranno consegnate tutte le varie cittadinanze onorarie conferitele e le sarà così manifestato l’appoggio di tutta la Toscana e dei tanti Enti Locali italiani gemellati e solidali, per la sua tenacia ed il suo coraggio nel perseguire i valori della libertà, della democrazia e dell’autodeterminazione. Ricordiamo infatti che dal 1975 il Sahara occidentale è occupato dal Marocco e che gli abitanti legittimi sono costretti  a vivere o sotto occupazione o in incognito in Marocco o nei campi profughi algerini; per questo, dal lontano 1991, il popolo saharawi ha richiesto alle Nazioni unite lo svolgimento del referendum di autodeterminazione.