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A conclusione del “Febbraio Filosofico” con il ciclo di conferenze “Filosofia e Arte”, sabato 27 febbraio alle ore 17.00, presso il Castello Pasquini di Castiglioncello, avrà luogo la premiazione della XIV edizione del Premio Filosofico Castiglioncello, il più importante tra gli appuntamenti invernali della cultura rosignanese. Quest’anno il Premio Filosofico Castiglioncello sarà assegnato a Mario Vegetti per l’opera “Un paradigma in cielo. Platone politico da Aristotele al Novecento” (ed. Carocci), mentre al libro di Francesca Ervas, “Uguale ma diverso. Il mito dell’equivalenza nella traduzione” (ed. Quodlibet) è stato assegnato il Premio Antonella Musu, dedicato a giovani filosofi di età non superiore a 37 anni.
I due vincitori sono stati individuati dalla giuria - composta da Adriano Fabris, Alfonso Iacono, Giovanni Manetti, Enrico Moriconi, Ilaria Possenti e Paolo Rossi - tra ben 80 testi, pubblicati dalle maggiori case editrici italiane tra il 1 settembre 2008 ed 31 ottobre 2009, a testimonianza della crescente affermazione del Premio Castiglioncello in ambito filosofico nazionale. Ricordiamo tra i vincitori delle passate edizioni filosofi del calibro di Remo Bodei, Salvatore Veca, Gianni Vattimo, Piergiorgio Odifreddi, Sergio Givone, Salvatore Natoli, Armando Massarenti e Federico Vercellone.
Quest’anno ci sarà anche una novità: la cerimonia di premiazione infatti, durante la quale i vincitori esporranno al pubblico le proprie opere, ospiterà la presentazione di un terzo libro: “Il Trattato utile” di Nicolas d’Autrecourt, introduzione e note a cura di Antonella Musu. Il prof. Gianfranco Fioravanti, docente ordinario di Storia della Filosofia Medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Pisa, introdurrà la tesi di laurea di Antonella - edita da Edizioni ETS nel 2009 - e ricorderà la figura di questa giovane studiosa prematuramente scomparsa, di cui anche l’Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo ha avuto modo di apprezzare l’umanità, la preparazione scientifica e la particolare attitudine all’impegno organizzativo nel campo della promozione culturale.
Queste le motivazioni della scelta dei vincitori, rese note dalla giuria. Per Mario Vegetti: “Il libro di Mario Vegetti, “Un paradigma in cielo”, è il risultato e il compimento di lunghi studi che l’autore ha fatto negli anni su Platone e in particolare sul suo pensiero politico. Mario Vegetti, che aveva curato un fondamentale commento critico in molti volumi della Repubblica di Platone, in quest’opera discute magistralmente del Platone politico e della sua enorme influenza nei secoli, da Aristotele al XX secolo. Secondo Vegetti la natura della filosofia platonica può essere compresa se si ammette che “si tratta di un ‘teatro filosofico’, articolato in una pluralità di testi dialogici, in cui ciò che viene messo in scena non è tanto una filosofia quanto lo spazio e le forme costitutive del pensare filosofico in sé”. E’ dentro tale suggestivo contesto che Vegetti interpreta il paradigma in cielo di Platone come un’utopia progettuale e non come un’utopia di evasione. Di più, una teoria normativa della società giusta. Emerge un quadro teorico e storiografico dove l’interpretazione dei commenti al Platone politico si intreccia con una riflessione filosofica non soltanto sul controverso significato del concetto di utopia nella Repubblica, ma anche sulla questione drammaticamente attuale della democrazia nella sua degenerazione demagogica e omologante. Così, da Aristotele a Proclo, dalla filosofia medievale a quella rinascimentale, da Kant a Hegel, da Zeller a Popper, Vegetti mostra le alterne vicende che portarono gli interpreti a utilizzare il pensiero politico di Platone nelle chiavi più disparate. Soprattutto nel pensiero del Novecento, Platone è stato assimilato al pensiero liberale, comunista, fascista oppure violentemente rifiutato a causa di tali pretese assimilazioni. Il libro di Vegetti ci permette di comprendere aspetti del pensiero contemporaneo, che in gran parte ha teso a interpretare Platone come un precursore della modernità, alterando quasi sempre il piano esegetico. Ma sono proprio i termini di tale alterazione che ci dicono molto delle temperie della filosofia del Novecento. Inoltre egli ci restituisce una possibile chiave di lettura del Platone politico che dà conto anche dell’incredibile ampiezza e varietà delle interpretazioni. Criticare le interpretazioni contemporanee che hanno teso ad assimilare a sé Platone non vuol dire che il suo pensiero politico non possa essere reso attuale. Distanziare non è allontanare un pensiero. Se si vuol ripensare oggi in modo radicale la politica, ci suggerisce Vegetti, Platone ha ancora molto da insegnare”.
Per Francesca Ervas: “In “Uguale ma diverso. Il mito dell’equivalenza nella traduzione” Francesca Ervas affronta una questione, quella della traduzione, che tocca da vicino l’esperienza quotidiana di tutte le persone. Da una parte, infatti, abbiamo l’esistenza effettiva delle traduzioni, dei dizionari interlingua, del mestiere stesso (spesso mal remunerato) di traduttore. Dall’altra parte, invece, capita sempre più frequentemente di sentire locuzioni del tipo “non mi sono spiegato”, “sono stato frainteso”, “si tratta di teorie incommensurabili, parlano di cose diverse anche se usano le stesse parole”. Questa situazione spiega come mai il problema della traduzione abbia da sempre, ma con maggior puntiglio a partire dal ‘700, occupato un posto centrale nella speculazione di filosofi, linguisti, semiotici, in primo luogo, ma anche di pittori, poeti, scienziati, nel tentativo di spiegare la possibilità, insieme con le difficoltà di quella pratica con cui tutti ci confrontiamo quando cerchiamo di dire, con parole nostre, le parole altrui, quando cerchiamo di tradurre da una lingua all’altra, ma anche di interpretare, cioè tradurre all’interno di una stessa lingua o tra linguaggi di tipo diverso, cioè che usano segni diversi e obbediscono a statuti diversi. Francesca Ervas segue con perizia e in modo interessante il filo di questa tematica mostrando come il problema della traduzione tenda a sovrapporsi a quello dell’interpretazione attraverso un complesso schema di rapporti teorici indagati con particolare riferimento all’opera del filosofo americano Donald Davidson”.
Da segnalare che il 27 febbraio, presso il Castello Pasquini di Castiglioncello, dalle ore 17 alle 19, le Poste Italiane organizzeranno un Servizio Filatelico Temporaneo con annullo speciale, dedicato per il secondo anno consecutivo al Premio Filosofico Castiglioncello, e con un’apposita cartolina in edizione limitata (n. da 1 a 200).