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“Non c’è bisogno di retorica, ma di memoria vivente”, ha sottolineato Pierluigi Nocchi, davanti al cippo che ricorda la strage della sua famiglia. E proprio sulla base di questo concetto di “memoria vivente” l’Amministrazione Comunale di Rosignano ha voluto ripetere il “Pellegrinaggio della memoria” su quelli che furono anche a Rosignano i luoghi dell’orrore. Un modo per accomunare le vittime della Shoah, ricordate già nel Giorno della Memoria, il sacrificio del giovane innocente Oberdan Chiesa, fucilato sulla spiaggia del Lillatro, e tutti gli uomini e le donne che sul nostro territorio persero la vita in stragi, eccidi ed omicidi causati dall’odio e dalla barbarie del nazifascismo.

 

GLI STUDENTI. Sono stati loro i veri protagonisti del Pellegrinaggio della Memoria, i ragazzi delle scuole medie e superiori di Rosignano, che ad ogni sosta del pellegrinaggio hanno offerto ai presenti un pensiero, una riflessione, una canzone: Bob Dylan, Francesco Guccini, Primo Levi, i canti partigiani, il Libro di Gioele ed anche le testimonianze dei ragazzi che prima di loro hanno preso parte al Treno della Memoria diretto ad Aushwitz. Hanno ascoltato gli interventi dei relatori, la toccante melodia del Silenzio, che è stata suonata ad ogni fermata, le spiegazioni del Sindaco, facendo poi vivere la loro memoria attraverso i brani che hanno letto o cantato. E agli studenti e ai loro insegnanti è andato il ringraziamento di tutti gli organizzatori del Pellegrinaggio.

 

IL SINDACO. “Siamo qui oggi – ha spiegato il Sindaco Franchi all’inizio del percorso – per celebrare il Giorno della Memoria e commemorare il giovane antifascista Oberdan Chiesa. A Rosignano non ci sono stati i campi di sterminio, ma anche dal nostro territorio è passato l’orrore delle stragi, degli eccidi e degli omicidi. Per questo andiamo a compiere il Pellegrinaggio. E lo facciamo insieme agli studenti perché credo che questo sia il modo migliore per tenere viva la memoria di ciò che è stato”. E davanti alla targa che a Rosignano Marittimo ricorda l’uccisione dei partigiani Picchianti e Gorini, il Sindaco Franchi ha detto di aver avviato proprio in questi giorni un rapporto con l’Amministrazione Comunale di Cecina – attraverso una lettera inviata al Sindaco Benedetti – per ricordare la barbara uccisione del ventunenne Goriano Gorini che fu prelevato dalla sua casa di Rosignano Marittimo, torturato per tutta la notte e poi fucilato la mattina del 25 giugno a Collemezzano, sul territorio cecinese. “L’auspicio – ha detto Franchi – è che per il prossimo 25 giugno possa essere eretto un cippo a Collemezzano nel luogo in cui fu ucciso”.

 

IL PELLEGRINAGGIO. Il “Pellegrinaggio della Memoria” si è snodato attraverso le seguenti tappe: Vada, Piazza Garibaldi, al Cippo in ricordo dell’eccidio del 20 giugno 1944; sempre a Vada, alla Stazione, presso la Targa in ricordo dei bambini ebrei salvati dalla deportazione, dove è intervenuto l’ex Vicesindaco Luca Arzilli che ha raccontato la vicenda dei bambini dell’orfanatrofio israelitico, ospitati per qualche giorno anche dalle famiglie di Vada, e ha ricordato la potente figura di Don Antonio Vellutini, che salvò quei piccoli e non solo; a Rosignano Marittimo, in località Saracino, al Cippo in memoria della strage del 2 luglio 1944, dove è intervenuto Giacomo Luppichini che nell’orrenda strage perse i nonni paterni; a Rosignano Marittimo, in Vicolo della Fonte, presso la Targa in Memoria dei partigiani Gorini e Picchianti; a Rosignano Marittimo, in località Acquabona, al Cippo in Memoria dell'eccidio della famiglia Nocchi, dove è intervenuto Pierluigi Nocchi che nella strage perse il padre, il fratello, lo zio ed il cugino.

 

LA COMMEMORAZIONE DI OBERDAN CHIESA.

Tantissimi i presenti alla commemorazione di Oberdan Chiesa, il giovane livornese che per rappresaglia fu fucilato sulla spiaggia del Lillatro il 29 gennaio del 1944. Al Sindaco il compito di ripercorrerne la storia e di rendere omaggio alla sua memoria. Dopo aver ricordato anche il senso ed il valore del Giorno della Memoria, Alessandro Franchi ha consegnato la “Medaglia d’onore” alla memoria di Giuseppe Valvo, che fu internato in un campo di detenzione e concentramento in Germania dal settembre del 1943 al giugno del 1944. La Medaglia, concessa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata consegnata al figlio Gianfranco Valvo. A seguire l’intervento di Katia Sonetti, Direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza di Livorno che ai ragazzi ha detto: “Non deve esserci soltanto la memoria, ma anche  e soprattutto l’impegno nel presente per costruire un futuro migliore e per combattere il razzismo e l’odio per il diverso”. Al termine il saluto di Giacomo Luppichini che, rivolgendosi agli studenti ha così concluso: “Spero ragazzi che questa esperienza vi rimanga dentro perché ognuno di noi è ciò che ha dentro di sé”. Infine la deposizione della corona di alloro al cippo di Oberdan Chiesa, portata da due studenti, e le note del Silenzio.

 

 

Data di revisione/modifica: 04-02-2010
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