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E’ davvero una bella storia quella della famiglia Harka, di origine albanese ma residente ormai da anni a Rosignano, che, grazie all’Associazione Intercultura e alla borsa di studio offerta dal Comune di Rosignano, ha potuto far studiare per un anno la figlia Iva in Russia, dopo che nel 2005 la sorella più grande, Ada, aveva avuto modo di trascorrere un anno in Danimarca.

 

La famiglia Harka è composta veramente da “cittadini del mondo”: i genitori albanesi che parlano italiano ed ospitano studenti stranieri, nell’ambito del “Progetto Intercultura”, e le due ragazze, Ada e Iva, che sempre attraverso l’associazione, hanno potuto studiare all’estero. Di queste belle esperienze si è parlato questa mattina nel corso di un ricevimento in Castello: l’Assessore Elena Ciaffone ha incontrato infatti i rappresentanti dell’Associazione Intercultura ed i Signori Harka, che hanno tenuto a ringraziare, anche a nome della figlia Iva, l’Associazione Intercultura ed il Comune di Rosignano per la borsa di studio. “Iva – hanno riferito i genitori – è in Russia da un mese e sta vivendo un’esperienza eccezionale, come già è accaduto nel 2005 alla sorella Ada che è tornata entusiasta ed anche molto cresciuta dal suo soggiorno in Danimarca. Siamo orgogliosi e felici per le nostre figlie, che hanno avuto ed hanno la possibilità di conoscere nuovi Paesi e nuove lingue. Grazie ancora all’Associazione Intercultura e al Comune di Rosignano”.

Presenti all’incontro Cecilia Gambacciani del Centro Livornese dell’Associazione Intercultura, Giacomo Melani, responsabile per le borse di studio, Luca Parenti, responsabile di sviluppo e formazione, Silvia Camera della Segreteria Generale Intercultura e Responsabile Toscana - Emilia Romagna, Claudio Moroni, volontario della Val d’Elsa, e Laura Furetta, responsabile dei rapporti con la scuola. Ricordiamo che l’obiettivo del Progetto Intercultura è quello di portare i ragazzi stranieri in Italia ed i ragazzi italiani nei Paesi stranieri (60 sono al momento le Nazioni disponibili ad effettuare questi scambi) per far conoscere loro la lingua ma soprattutto la cultura, gli usi ed i costumi delle altre popolazioni del mondo. I ragazzi infatti vivono in famiglia e frequentano per un anno la scuola del Paese in cui si trovano. Una “full immersione” totale quindi da cui sempre – hanno assicurato i volontari – i ragazzi tornano entusiasti e cresciuti.

“Per noi - ha spiegato l’Assessore Ciaffone - dare la possibilità ai ragazzi di fare esperienze di vita all’estero è molto importante perché la conoscenza è alla base del rispetto e della pace”. “Grazie a questo progetto – ha aggiunto Cecilia Gambacciani – la conoscenza diventa comprensione e quindi apprezzamento delle differenze. Si riesce così ad abbattere la diffidenza che ancora oggi domina anche tra i più giovani. Noi – ha concluso – vogliamo rendere i ragazzi cittadini del mondo”.

A conclusione dell’incontro l’Assessore Ciaffone ha espresso il desiderio di incontrare Iva quando l’anno prossimo rientrerà dalla Russia per avere da lei un resoconto dell’esperienza.

Data di revisione/modifica: 29-09-2009
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