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Si chiude in questi giorni l’annuale campagna di scavi nell’area archeologica di San Gaetano a Vada, svolta dal Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Università di Pisa,  che ha la Direzione scientifica dello scavo, con il contributo del Comune di Rosignano Marittimo e della Società Solvay.

 

Oltre venti anni di ricerche hanno già  portato alla luce in questa zona i resti di  un quartiere adiacente all’area portuale di età romana con due complessi termali, un magazzino, vari edifici di rappresentanza e strutture di servizio funzionali all’attività del porto.

 

La campagna di scavo di quest’anno ha visto, come al solito, la partecipazione di numerosi  archeologi e di una ventina di studenti universitari; nella  conferenza stampa che si è tenuta ieri – presenti il Sindaco di Rosignano Alessandro Franchi, la prof.ssa Marinella Pasquinucci, direttrice dello scavo, alcuni suoi collaboratori, oltre a  rappresentanti del Comune e della Società Solvay -   sono stati illustrati e spiegati i risultati delle tre settimane di attività, che  hanno riguardato ancora una volta l’area delle piccole terme e dei magazzini, con ulteriori approfondimenti e indagini di rifinitura e di dettaglio, utili anche in vista di una pubblicazione scientifica. Sono state inoltre scavate alcune trincee nella zona più vicina alla spiaggia, per capire come l’area si sviluppasse in direzione del mare; i saggi sono serviti anche per definire l’antica linea di costa e per la ricostruzione del paleoambiente.

 

Ricordiamo che Vada Volaterrana, come risulta anche dalle fonti antiche, era, in età romana, il principale porto della città di Volterra e lo scalo più importante della costa  tra Populonia e Portus Pisanus ( a Livorno);  numerosissimi i materiali recuperati nell’area archeologica tra cui, di rilievo, le circa 2300 monete scavate nei magazzini  e una statua in marmo del II secolo d.C. raffigurante la divinità Attis, oggi restaurata ed esposta al Museo Archeologico di Rosignano Marittimo.

 

Gli sviluppi futuri della ricerca archeologica a Vada – ha spiegato la professoressa  Pasquinucci - saranno rivolti a ricostruire e comprendere  il rapporto esistente in epoca antica  tra questo complesso  sistema portuale e  la città vera e propria; infatti il centro urbano, che sicuramente in epoca romana  si estendeva fuori dell’area del porto, si trova probabilmente al di sotto dell’attuale abitato. Già da quest’anno sono dunque in corso, oltre il recinto dell’area di scavo, esplorazioni e indagini di tipo geofisico che, utilizzando  tecniche  di rilevamento non distruttivo, hanno lo scopo di fornire agli archeologi indicazioni su dove indirizzare la loro futura indagine.

Data di revisione/modifica: 25-09-2009
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