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“E’ possibile eliminare le armi nucleari?”. Questo il titolo della tavola rotonda aperta al pubblico che si terrà venerdì 25 settembre, dalle 21, presso l’auditorium del Castello Pasquini, dove dal 26 al 27 settembre avrà luogo il tredicesimo convegno internazionale dell’Uspid (Unione Scienziati per il Disarmo). Un’occasione importante per saperne di più su un tema che, purtroppo, è sempre di grande attualità.

 

La tavola rotonda – che sarà coordinata dal Prof. Nicola Cufaro Petroni dell’Università di Bari, Segretario Generale Uspid – vedrà la partecipazione di importanti personalità del mondo accademico e politico italiano. Interverranno infatti il Prof. Carlo Bernardini dell’Università di Roma, membro dell’Uspid, il Prof. Francesco Calogero dell’Università di Roma, membro dell’associazione Pugwash, il Prof. Paolo Cotta-Ramusino dell’Università di Milano, Segretario generale di Pugwash, e l’On. Giorgio La Malfa.

A partire invece da sabato 26 settembre si terrà, per due giorni, il convegno internazionale biennale sul disarmo, organizzato dal Consiglio Scientifico dell’Uspid e dal Comune di Rosignano Marittimo, con la collaborazione scientifica dell’Associazione Pugwash (Premio Nobel per la Pace 1995), del Cisp – Centro Interdisciplinare Scienza per la Pace dell’Univesità di Pisa e del Cirp – Centro Interdipartimentale di Ricerche sulla Pace dell’Università di Bari.

L’iniziativa, giunta quest’anno alla tredicesima edizione, avrà per tema “Nuovi scenari internazionali: un mondo senza armi nucleari o una nuova guerra fredda?”. La discussione riguarderà innanzitutto le attuali prospettive per la messa al bando di tutte le armi nucleari, aperte dalle prese di posizione di influenti personalità politiche in Usa, Regno Unito e Italia. All’ordine del giorno vi sarà l’eliminazione delle armi nucleari tattiche americane schierate in basi europee (per l’Italia Ghedi e Aviano). Tali prospettive non sono però esenti da rischi di nuova proliferazione: basti pensare al dibattito su Iran e Corea del Nord e al precario stato del Trattato di non proliferazione anche come conseguenza del rifiuto delle cinque potenze nucleari ufficiali a perseguire una sostanziale riduzione dei propri arsenali. In questo quadro si inseriscono inoltre le preoccupazioni sollevate dall’incessante espansione della Nato ad est e dalle conseguenti reazioni politiche e militari della nuova Russia. Non saranno trascurate infine le prospettive aperte dall’espansione di Paesi quali Cina e India e le persistenti instabilità su importanti scacchieri strategici: Medio Oriente, Iraq, Afghanistan, conflitto Israelo-Palestinese e tensioni fra India e Pakistan.

Data di revisione/modifica: 23-09-2009
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