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Che l’esperienza di lavoro e solidarietà in Abruzzo li abbia profondamente colpiti si capisce dalle parole che usano per descrivere la situazione: “uno scenario devastato, quasi da dopoguerra, con un’impressionante assenza di rumore nelle zone più colpite”. Così si sono espressi i tecnici del Comune di Rosignano che nelle settimane scorse sono andati in Abruzzo per compiere i rilevamenti sull’agibilità degli edifici e che questa mattina sono stati ricevuti dal Sindaco Alessandro Nenci e dal Vicesindaco Luca Arzilli.
Dodici in totale i tecnici che si sono offerti di compiere la missione: Serena Talamucci, Susanna Berti, Alessandra Ciaccio, Melania Viviani, Barbara Sarti, Fabiana Provinciali, Giovanni Ullo, Ilaria Novi, Emanuele Testi, Giovanni Pardera, Francesca Fagiolini e Valeria Bellucci. Questa mattina otto di loro – accompagnati dal responsabile per la protezione civile del Comune di Rosignano Franco Setti - hanno incontrato il Sindaco Nenci che, a nome dell’Amministrazione e dell’intera comunità, ha voluto ringraziarli per la loro grande sensibilità e disponibilità. I dodici tecnici sono stati suddivisi in tre squadre di quattro persone, che per 15 giorni si sono avvicendate in Abruzzo. Hanno dormito all’interno di un camper, fornito gratuitamente dalla ditta Overland, nel campo base della Regione Toscana a San Demetrio né Vetrini, a circa 25 chilometri da L’aquila. Queste le località toccate dai dipendenti del Comune di Rosignano: Fossa, L’Aquila, San Pio delle Camere e la sua frazione Castelnuovo e Fontecchio. Ogni squadra ha potuto verificare l’agibilità di circa 30 edifici al giorno per un totale complessivo di quasi 500 edifici supervisionati. “La nostra squadra – ha raccontato Serena Talamucci – ha lavorato a Fossa, un paese di circa 700 abitanti, di cui ben 450 alloggiati nella tendopoli allestita nel piccolo campo sportivo. Proprio nei giorni in cui noi eravamo sul posto si è verificato un problema aggiuntivo: la frana che è si staccata dal monte e che è andata a colpire il già martoriato centro storico del paese”. “La nostra squadra invece – ha spiegato Susanna Berti – si è mossa in vari centri. Particolarmente impressionante la situazione del centro storico di Castelnuovo, che è stato completamente raso al suolo e dove si è aperta anche una voragine”. La sensazione di tutti è quella di essere stati in una zona di guerra, con distruzione ovunque, strade chiuse, silenzio assoluto nelle zone rosse e forze dell’ordine a pattugliare. E la gente? “Ci ha colpiti – ha detto Fabiana Provinciali – la loro grande dignità”. “Sono persone molto spaventate – ha aggiunto Giovanni Pardera – per il grande sisma del 6 aprile e psicologicamente provate dal fatto che in quel territorio ci sono scosse continue di terremoto dall’ottobre scorso”. “Quando insieme a noi ed ai vigili del fuoco le persone rientravano nelle loro case a raccogliere gli oggetti di prima necessità – ha detto Susanna Berti – abbiano notato che erano estremamente confuse, disorientate e non sapevano neppure loro che cosa prendere”. I tecnici rosignanesi hanno confermato che, proprio per la paura e lo shock subito, anche coloro che hanno la casa agibile preferiscono dormire in tenda. “Dobbiamo dire – hanno tenuto a sottolineare Barbara Sarti, Alessandra Ciaccio ed Ilaria Novi – che queste persone, benché provate, ci hanno accolto benissimo, come se fossimo persone di famiglia, ringraziandoci a non finire”.